La notizia farà sobbalzare pochi, perché non è una di quelle che generalmente fa fare WOW!
Una nuovissima ricerca, Linear Mitochondrial Genome in Anthozoa (Cnidaria): A Case Study in Ceriantharia, applicata a due specie di cerianti (Isarachnanthus nocturnus e Pachycerianthus magnus) ha dato dei risultati strabilianti da far drizzare i peli agli esperti!
Comincio con spiegarvi cosa sono i cerianti, si tratta di cnidari formati da un unico polipo solitario che possono creare un tubo membranoso nel quale ritirarsi, in Mediterraneo, se non ricordo, ci dovrebbero essere 8 specie di cui la più nota è Cerianthus membranaceus.

Gli cnidari sono stati i primi metazoi veri e propri a comparire sul pianeta e vengono considerati fra gli animali più semplici esistenti.
Inquadrato di cosa stiamo parlando passiamo al lavoro dei biologi, è facile parlare di animali “semplici” ma questi a volte nascondo delle caratteristiche che mettono in crisi gli esperti, i stanno sfidando tutto ciò che i biologi evoluzionisti pensavano di conoscere sulla genetica degli animali marini. Il DNA mitocondriale dei cerianti è un vero e proprio grattacapo, dalla sua disposizione inaspettata alla sua grandezza inimmaginabile.
Il DNA mitocondriale ha solitamente una forma circolare e contiene molte meno informazioni del DNA nucleare si trova all’interno dei mitocondri, strutture a doppia membrana che si trovano all’interno delle cellule. I mitocondri sono responsabili della produzione di energia e talvolta sono identificati come le “centrali elettriche” delle cellule.
Le cose stupefacenti scoperte sul DNA mitocondriale dei cerianti riguardano la sua forma e la lunghezza, la forma non è a “ciambella” come quella che vi ho raccontato pocanzi, infatti, è disposta in diversi pezzi lineari di dimensioni record, in base alle specie può contare sino a 81000 coppie di base, per avere un termine di paragone il DNA mitocondriale dell’essere umano ne ha “solo” 17000.

La forma non circolare non è una vera e propria novità, infatti, i ricercatori avevano trovato un genoma lineare già in alcune specie di meduse.
Si pensa che la forma a loop di questo DNA sia un vantaggio in quanto sia più facilmente replicabile:
“Abbiamo pensato a questo design a forma di anello come qualcosa che aiuta i mitocondri a svolgere il proprio lavoro in modo rapido ed efficiente”.
Ha dichiarato Meg Daly, professore di evoluzione, ecologia e biologia degli organismi nello stato dell’Ohio.
Adesso bisognerà capire il perché evolutivo della forma e lunghezza del DNA mitocondriale dei cerianti, al momento non è chiaro perché questo genoma sia così insolito.
“Questi risultati presentano una considerevole ‘fotografia’ del gruppo (dei cerianti NdR).Oltre alle grandi dimensioni dei genomi, la cosa più sorprendente che abbiamo trovato è la differenza significativa tra le due specie”, ha detto Stampar, che lavora presso l’Universidade Estadual Paulista a San Paolo .
Stampar ha dichiarato che il lavoro solleva molte domande, dal momento che il presumibile passaggio da genomi circolari a quelli lineari nei cerianti non dovrebbe essere un processo semplice.