E se alle Maldive gli squali non fossero più protetti?

Le Maldive sono uno di quei posti al mondo considerati un paradiso per gli squali, negli atolli dell’Oceano Indiano non solo si incontrano tanti squali ma se se incontrano anche molte specie diverse. L’incredibile varietà è quantità di questi pesci cartilaginei è legata sicuramente alla protezione totale di tutte le specie dal 2010 a seguito di un drastico calo del numero di selaci.

Un giovanissimo esemplare di squalo pinna nera di reef (Carcharhinus melanopterus) in pochi centimetri d’acqua presso un isolotto maldiviano.

Gli squali sono estremamente radicati nella cultura locale, tanto che la toponomastica molti luoghi riporta il nome Miyaru che in maldiviano significa squalo, inoltre molti maldiviani sentono particolarmente la protezione di questi animali perché capiscono che uno squalo vivo economicamente vale più di uno squalo morto!
Uno studio del 2009 condotto da ricercatori della James Cook University ha stimato che un singolo squalo grigio di barriera valeva 3300 dollari americani per l’industria del turismo delle Maldive, rispetto ai soli 32 dollari come pescato sbarcato. Uno studio del 2019 ha rilevato che le entrate aziendali dei subacquei interessati agli squali alle Maldive sono state stimate a 14,4 milioni di dollari, con un massimo di 51,4 milioni di dollari di entrate generate da attività commerciali locali “associate alle spese di viaggio dei subacquei”.
Queste norme di protezione totali non solo hanno incrementato il numero di specie e di esemplari ma hanno anche messo in luce le Maldive come un esempio virtuoso da seguire.

Lo squalo tigre (Galeocerdo cuvier), la gente viene alle Maldive da tutto il mondo per incontrare questi squali nell’isola di Fuvahmulah.

Ma allora cosa sta succedendo in questi giorni in quegli atolli da sogno lontani?
Il governo delle Maldive ha annunciato che sono in corso discussioni per legalizzare la pesca commerciale degli squali. Secondo notizie locali , il ministro della pesca, delle risorse marine e dell’agricoltura delle Maldive, Zaha Waheed, ha affermato che la revoca del divieto “rappresenta una strategia redditizia per la generazione di entrate per lo stato”.
Parlando alla commissione per gli affari economici del People’s Majlis (il parlamento delle Maldive), Waheed avrebbe affermato : ‘Pochissimi paesi implementano la conservazione degli squali. Poiché è un mezzo per generare profitto, non dobbiamo limitarci. [Possiamo] aprire [la pesca degli squali] come una pesca gestita per un certo periodo e pescare senza mettere in pericolo la popolazione di squali. “

Coppia di squali pinna bianca di barriera (Triaenodon obesus) riposa sotto una roccia su di un capello di una secca, Thila in maldiviano.

Quindi periodi e numeri limitati ma che non mi fanno ben sperare, chi ha vissuto da vicino come me, anche se per poco, le Maldive sa che i controlli sono molto scarsi e un’apertura del genere potrebbe anche alimentare un bracconaggio al quale difficilmente si potrebbe mettere un freno. Ma anche la sola pesca “autorizzata sicuramente impatterà in maniera molto negativa sulle popolazioni degli atolli. Considerate che nel gennaio 2021, la dogana delle Maldive ha  sequestrato ventuno scatole di pinne per  un totale di 429 kg pronte per essere esportate illegalmente dalle Maldive attraverso l’aeroporto internazionale di Velana. Gli squali erano stati catturati nelle acque delle Maldive e molti utenti dei social media hanno indicato nei funzionari governativi corrotti i presunti responsabili del trasporto, valutato circa 170.000 dollari. Se queste cose succedono con un regime di protezione totale cosa succederebbe se questa protezione venisse meno?

Un’altra star delle immersioni maldiviane, un sogno per tantissimi subacquei lo squalo balena (Rhincodon typus).

Sinceramente non capisco l’attuale orientamento del governo Maldiviano, forse il forzato stop del turismo causato dalla pandemia mondiale ha in qualche modo fatto pensare alla classe politica che alcune risorse possano essere sfruttate diversamente, c’entra qualcosa la fortissima influenza cinese esercitata sul paese?
Non sono un politologo e non rispondere a queste domande, ma so benissimo quale importantissimo ruolo abbiano gli squali per un sano ecosistema e se la popolazione ittica delle Maldive è così in salute questo è merito anche della abbondante presenza di questi predatori apicali. Se consideriamo il disastro che le barriere madreporiche che questi atolli stanno vivendo (un mio articolo qui) un calo considerevole della presenza degli squali darebbe il colpo di grazia non solo all’ambiente ama anche all’industria turistica.

Abbiamo almeno una possibilità di far sentire la nostra voce tramite una bella petizione:

Firma la petizione per continuare la protezione degli squali

Quindi vi esorto di andare andare a firmare questa petizione sperando che le Maldive rimangano l’incontaminato paradiso degli squali che tutti vorremmo fosse.
Se volete vedere una video con un bel po’ di squali maldiviani:
Squali comuni alle Maldive.

Fabio Russo

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